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CASTELLO MATESE, BUONI ROSA PER LE DONNE. PER UNA VOLTA TUTTI D’ACCORDO: MAGGIORANZA E OPPOSIZIONE. LA PROPOSTA E’ DEL VICE SINDACO SERENA CENICCOLA

Castello del Matese. Nascono a Castello del Matese, i “buoni rosa” per le donne. Un segnale di grande sensibilità nell’ambito di “Orange the world”, proposto dal vice sindaco Serena Ceniccola E approvato in consiglio. E’ la  prima volta che un argomento passa  in consiglio e dove tutti sono stati d’accordo: maggioranza e opposizione.Il 25 novembre, ovvero la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il Parlamento europeo illumina i propri edifici di arancione (il colore scelto come simbolo della speranza di un avvenire migliore, senza violenze) per sensibilizzare i cittadini UE sulla violenza di genere. “Orange the World”, ovvero “tingiamo il mondo di arancione”, è una campagna che prevede la creazione di eventi a tema con questo colore, tra cui, appunto, l’illuminazione degli edifici istituzionali che aderiscono all’iniziativa. “Noi lo abbiamo fatto – spiega Serena Ceniccola – illuminando, in modo simbolico, di arancione, la pianta di ulivo all’ingresso del paese e con qualcosa in piu’ ’”.

  • Voi avete dato un segnale piu’ forte, con una iniziativa semplice ma anche abbastanza originale, come i “buoni Rosa”?

“Ebbene, unirsi a questa causa così grande –dice il vice sindaco – non può significare semplicemente illuminare i luoghi simbolo del comune oppure installare una panchina rossa, ma in qualche modo anche lasciare un segno, anche piccolo, anche parziale. Noi, lo abbiamo fatto attraverso i buoni rosa”.

  • In cosa consiste esattamente l’iniziativa?

“La proposta “buoni rosa” consiste nell’erogazione di un buono spesa a ciascuna donna in età fertile, un buono vincolato esclusivamente all’acquisto di assorbenti presso gli esercenti che aderiranno all’ iniziativa. Ora io mi rendo conto che non cambia la vita ma per noi è un segnale importante per essere vicino al territorio e alle donne. Questo anche in attesa che le autorità europee e nazionali, legiferino definitivamente sul tema dell’iva su questa tipologia di prodotti. Consideriamo anche che noi non abbiamo una farmacia comunale. Si stima che mediamente, una donna spenda intorno ai centoventi euro all’anno nell’acquisto di assorbenti con l’iva in Italia viene calcolata anche per questo tipo di bene al 22%, ovvero, incredibilmente, non rientra nei prodotti che hanno un’iva agevolata come puo’ essere il tartufo che è appena al 5%”.

 

About Lorenzo Applauso (2836 Articles)
Iscritto all'ordine nazionale dei giornalisti, già direttore e fondatore della testata giornalistica italianews24.net e attualmente alla direzione di Casertasera.it. Collaboratore di numerose testate nazionali e locali.

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