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STORIE – ALIFE, PRIGIONIERO IN GRECIA TORNA A CASA A PIEDI DA BENEVENTO E VEDE PER LE PRIMA VOLTA IL FIGLIO

ALIFE. Nel giorno della memoria è stato premiato con una medaglia d’onore anche un matesino, di Alife, fra gli undici casertani che il Presidente della Repubblica ha scelto. In pratica, le medaglie sono andate ai cittadini italiani militari e civili, deportati ed internati  nei lager nazisti e destinati  al  lavoro coatto per l’economia di guerra. Le medaglie, sono state consegnate dal Prefetto di Caserta, Giuseppe Castaldo, ai parenti degli insigniti, accompagnati dal Sindaco del comune di residenza. ”Siamo davvero felici- ha detto il sindaco di Alife Di Tommaso – che anche un cittadino di Alife, Marcellino Angelillo, sia stato ricordato dallo Stato per cio’ che allo Stato ha dato in cambio della  nostra libertà. Una cerimonia commovente- ha detto –  che ha toccato tutti noi perché la pellicola del tempo e dei ricordi si è riavvolta in tutti noi tornando indietro per quello che noi abbiamo avuto modo di vedere dalle immagini, dai documenti, dalla storia  e dai tanti racconti di chi è riuscito a tornare a casa in vita”.Marcellino Angelillo  che era nato ad Alife nel 1916, era un Caporal Maggiore dell’esercito e fu chiamato alle armi ed inviato all’isola di Creta,  in Grecia, cosi come tanti italiani ove fu catturato dai tedeschi e deportato nel campo Harburg e successivamente  trasferito a Prostein.

Ognuno di loro ha una storia simile alle spalle: la grande sofferenza dalla quale sono stati segnati a vita e che tutti poi hanno raccontato.” La rievocazione del periodo della sua prigionia-ci dicono i parenti  visibilmente emozionati e provati per quei racconti che non hanno mai piu’ cancellato dalla loro memoria – era sempre accompagnata da momenti di grande commozione per tutti noi che inevitabilmente, ogni volta ci immedesimavamo, ammaliati da quei di racconti drammatici e lucidi che  parlavano delle sofferenze  che i nostri cari avevano subite”.

Anche quello di Angelillo, come tanti,  fu una storia terribile, atroce senza certezze sul  suo destino, sostenuto solo dalla forte speranza di poter tornare a casa un giorno e riabbracciare i suoi cari e quel figlio che non aveva mai conosciuto. Finalmente, Marcellino, fu liberato il 5 agosto del 1945 e nell’afa insopportabile che per lui che aveva subito la prigionia era forse il nulla, torno’ a casa a piedi, da Benevento. Al suo arrivo, vide per la prima volta il suo primogenito Antonio che aveva già tre anni. Non è difficile immaginare l’overdose di emozione fatta di, sofferenza, incredulità e di gioia. Si, di gioia, perché alla fine, dopo tanta violenza, doveva anche sentirsi una persona fortunata rispetto a chi a casa non è piu’ tornato e che i propri familiari non hanno  piu’ saputo che fine abbiano fatto: l’unica certezza è che a casa non sono tornati mai piu’.

Sopra la premiazione in Prefettura con la medaglia consegnata oggi. Sotto, nel fotino, Marcello Angelillo; nella terza foto l’autorizzazione a fregiarsi  del distintivo.

 

About Lorenzo Applauso (2874 Articles)
Iscritto all'ordine nazionale dei giornalisti, già direttore e fondatore della testata giornalistica italianews24.net e attualmente alla direzione di Casertasera.it. Collaboratore di numerose testate nazionali e locali.

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