“COLTIVIAMO I MUSEI” ENTRA ANCHE ALLA REGGIA DI CASERTA. ECCO COME
Annibale Bologna. Caserta. In tempi bui come quelli che stiamo vivendo, o meglio, subendo, fa piacere evidenziare che sussistono iniziative che coniugano interessi, apparentemente diversi, con finalita’ altamente educative.E’ il caso del progetto “coltiviAmo i musei” che vede tra i protagonisti, in territorio campano, anche la Reggia di Caserta. Si tratta di un’iniziativa nata diversi anni fa in italia ed a cui, dall’ottobre 2021, ha aderito la direzione della Reggia in sinergia con Legambiente. Consiste nel dare la possibilita’, a gruppi di pensionati volenterosi e con la voglia di fare, di coltivare sei piccoli appezzamenti di terreno, altrimenti incolti ed abbandonati a se stessi, in un’ idonea area del Parco Reale. Le coltivazioni consistono, in gran parte, in lattuga, radicchio,cicoria,ravanelli, cime di rapa e scarola che, amorevolmente ed in modo biologico, ossia in assoluta assenza di elementi chimici, vedono la luce attraverso l’appassionata attivita’ di sei fortunati volontari che, con cadenza biennale ed a rotazione, sono scelti previa domanda aperta a tutti in quanto resa pubblica sul sito internet della Reggia di Caserta in sinergia con Legambiente. Occorre pero’ essere pensionati, abbonati alla Reggia e soci, appunto, di Legambiente. In Campania, gia’ da qualche anno, l’esperimento e’ presente, oltre che in Caserta,in idonei terreni individuati presso l’Anfiteatro di S.Maria C.V., gli scavi di Pompei, a Succivo e presso la Certosa di Padula.. L’altro aspetto positivo dell’ attivita’ e’ la ricaduta culturale in favore dei piccoli iscritti alla scuola primaria che, previa richiesta fatta alla Direzione della Reggia da parte dei dirigenti scolastici, possono accedere, con i loro Docenti, nel Parco e prendere contezza, non solo delle bellezze monumentali ivi presenti, ma rendersi conto di come prende forma la vita degli ortaggi che allietano giornalmente le loro tavole. Bisogna riconoscere che,nel caso di specie, realmente l’esperimento rende concreto il realizzarsi del connubio virtuoso tra formazione culturale delle nuove generazioni e cura del territorio ad opera dei soggetti piu’ avanti con gli anni.
Rispondi