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PIEDIMONTE MATESE, LA FIERA DI SAN MARTINO, UNO SGUARDO ALLE BANCARELLE, QUALCHE AFFARE E L’MMANCABILE TORRONE

Redazione. Piedimonte Matese. Molti attendono il dieci di novembre, il giorno prima di San Martino (quello proprio della

festa), soprattutto per non essere da meno alla tradizionale camminata fra le bancarelle, anche per dare solo uno sguardo fugace o per comprare all’amico il classico “perdono”. Ogni anno, questo in particolare del post pandemia, si guarda però, prima alla tasca, cercando un affare che nella maggior parte dei casi si risolve con un pizzico sulla pancia e il portafoglio vuoto, perché la tradizione è tradizione e va rispettata. Il classico piedimontese di due cose non farebbe a meno, seppure fra le più costose e che si producono esclusivamente di questi tempi: il torrone morbido dai gusti più sofisticati e le castagne del prete, non le rinomate caldarroste ma quelle cotte a fuoco lento al forno. I prezzi? Per il torrone dai trenta euro a salire e le castagne intorno ai quindici, ma tradizione vuole che ci siano su ogni tavola. La gastronomia innanzitutto e poi il giubbino o il maglione.

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