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PIEDIMONTE MATESE, LA STORIA DI GIUSEPPE E LA SUA LOTTA CONTRO LE BARRIERE ARCHITETTONICHE E L’AFFANNOSA RICERCA DI UNA MAGLIETTA FIRMATA DA OSIMHEN

Emiddio Bianchi. Piedimonte Matese. È la storia di Giuseppe, un ragazzo diversamente abile dal punto di vista motorio  e parzialmente dell’apprendimento che ormai è diventato un giovanotto di 19 anni. Vive il suo handicap da sempre, accudito amorevolmente dai suoi cari e soprattutto, in una storia da libro Cuore,  dal suo angelo custode, un uomo che da tredici anni si prende cura di lui in ogni sua necessità, da quando ebbe modo di conoscerlo presso i Salesiani di Piedimonte. Con enormi sacrifici, Giuseppe ha vissuto la sua disabilità superando barriere di ogni tipo, oltre a quelle architettoniche. Ora è in grado di muoversi anche da solo con la sua carrozzina elettrica, scendere dalla Vallata a Piazza Roma, magari alla ricerca di qualche amico che oltre a salutarlo si fermi a fare quattro chiacchiere con lui, capire le sue necessità, la sua volontà di poter socializzare e fare capire agli altri che la diversità può a volte essere anche un dono di Dio, prima che un handicap. Giuseppe è un ragazzo d’oro, ha un amore sviscerato per il Napoli, la sua squadra del cuore. Ha avuto modo di conoscere diversi calciatori, superare tra enormi difficoltà, soprattutto burocratiche, le barriere architettoniche per poter assistere ad una partita a bordo campo. Lo si vede spesso anche al Club Napoli oppure agli incontri casalinghi del Matese, la squadra di Piedimonte, confuso in mezzo agli ultras che oltre ad aiutarlo per fargli scendere i gradini, lo considerano uno di loro. Ha un sogno, purtroppo, che fino ad ora non è riuscito a soddisfare, quello di ricevere da Osimhen una sua maglietta con tanto di autografo. Uno che ha avuto l’onore in piazza San Pietro di essere stato notato da Papa Francesco fra migliaia di fedeli, crediamo che debba vedere esaudito al più presto il suo sogno. Quella volta Giuseppe era con il suo accompagnatore proprio in fondo a tantissime persone con i più svariati problemi di disabilità, quando gli si avvicinò un prelato che lì invitò a seguirli. Quel religioso aveva ricevuto dal Santo Padre l’incarico di invitarli entrambi a seguirlo perché il Papa li voleva conoscere. Fu in quella occasione che ebbero anche modo di scambiare due parole sulle loro due squadre del cuore: il Napoli e il San Lorenzo. Noi lanciamo l’esca ad Osimhen, sperando che la formazione azzurra abbocchi.

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Vice Direttore di Casertasera.it. Ha collaborato con diverse testate giornalistiche e condotto, per molti anni, trasmissioni radio e tv.

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